Il crollo della borsa era stato predetto dall’intelligenza artificiale. Ecco cosa ha sbagliato

L’intelligenza artificiale può aiutarci a comprendere quello che avverrà in Borsa e, magari, predire se e quando ci saranno delle crisi finanziarie?

Del tema si è tornati a parlare con insistenza in occasione del default di alcune banche americane, i cui effetti si sono fatti transitoriamente sentire anche da noi.

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Nuove scoperte delle potenzialità dell’intelligenza artificiale

Ebbene, la crisi – per certi versi – era stata anticipata da un algoritmo di intelligenza artificiale, che aveva stimato un crash dei mercati. Ma che cosa è accaduto?

Cosa dice Chat GPT

Ancora una volta, al centro di tutto c’è Chat GPT, l’algoritmo di intelligenza artificiale sulla bocca di tutti. Integrato da Microsoft nel suo motore di ricerca, in grado di costruire una dialogo che emula quello con un essere umano, il software sembra avere numerosi risvolti ancora da scoprire.

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L’intelligenza artificiale può prevedere il crollo in Borsa?

Così, per saperne di più, ai primi di febbraio qualcuno ha chiesto al tool se potesse prevedere una crisi finanziaria. Nella sua versione base, il software ha risposto di non poter stimare un simile fenomeno e ha suggerito di rivolgersi a un consulente finanziario.

Se però la stessa domanda viene posta alla versione underground del tool, allora le cose cambiano.

Quando ha predetto il crollo in Borsa

La versione underground del software, ai primi di febbraio, ha affermato che il prossimo crollo in Borsa sarebbe avvenuto il 15 febbraio, il giorno successivo alla pubblicazione dell’aggiornamento sull’inflazione degli Stati Uniti.

Non solo. Il bot si è spinto ancora più in avanti, fornendo una motivazione della sua risposta: secondo l’algoritmo, infatti, la data è stata calcolata tenendo conto di alcuni fattori come il rallentamento dell’economia globale, il rialzo dei tassi di interesse, il crescente rischio di tensioni geopolitiche e, ancora, gli elevati livelli di debito e la possibile rapida correzione del mercato, che potrebbe portare a un significativo declino delle valutazioni azionarie.

Ma tutto questo si è verificato?

In realtà, non con questi termini. La crisi del mercato si è infatti verificata quasi un mese dopo quanto stabilito da Chat GPT e per ragioni diverse e meno sistemiche.

Tuttavia, rimane pur sempre di interesse comprendere come, oramai, l’intelligenza artificiale possa ardire a stimare praticamente qualsiasi cosa, fino a spingersi a determinare delle previsioni finanziarie così complesse come quelle del crash dei mercati.

Vedremo se, nelle prossime settimane, nuove versioni del tool potranno divenire sempre più raffinate nel prevedere simili fenomeni, e se il software riuscirà a fornire una propria opinione su aspetti sempre più contemporanei…

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