Caso Pamela Prati e Mark Caltagirone: arriva la verità di Eliana Michelazzo

Ennesimo richiamo sul caso Mark Caltagirone. 

Dopo tre anni e mezzo, ancora oggi si fa fatica a fare chiarezza sulla questione e si dicono un sacco di bugie. Insomma ognuno possiede una propria versione di questo raggiro mediatico, diversa dalle altre.

Eliana Michelazzo in quest’occasione (dopo le provocazioni di Pamela Prati all’interno della casa del Grande Fratello) espone la sua verità arrabbiata e delusa, a Verissimo. 

Pamela Prati grande fratello
“Pamela, se sei vittima abbracci un’altra vittima, se non sei vittima al 100%, non l’abbraccerai mai”

Pamela infatti, al Grande Fratello Vip (oltre a proclamarsi per l’ennesima volta “vittima” di una gogna mediatica architettata per distruggerla), ha fornito informazioni inedite su Mark Caltagirone, dichiarando che quest’ultimo fosse un collaboratore di giustizia.

Più nello specifico, ha esplicitamente affermato che, dal momento tra i due era nata una certa confidenza, Mark le avrebbe confessato di essere figlio di un boss, e che quindi non poteva esporsi in nessun modo pubblicamente. Era un testimone di giustizia perché aveva visto suo padre morire, e la famiglia Caltagirone a tal proposito, lo aveva salvato facendolo studiare e rendendolo un abile imprenditore.

Pamela inoltre racconta che, addirittura, anche la sua intera famiglia era stata vittima di minacce, al fine di tutelare e coprire la figura di questo presunto uomo, che non poteva assolutamente uscire allo scoperto.

Ma allora chi c’era dietro la figura di Mark? Ecco la confessione dell’ex manager

Eliana Michelazzo: verità sul caso Caltagirone
“Se io ho un’assistita, la difendo perché credo in lei”.

L’ex agente di Pamela Prati confessa di aver litigato e chiuso ogni tipo di rapporto già da diversi mesi con l’attrice italiana (che pare abbia anche denunciato la Michelazzo per truffa) proprio a causa di questo caso che pare faccia ancora acqua da tutte le parti.

La Michelazzo afferma che, a suo parere, Pamela Prati è entrata in questa storia mediatica, che coinvolgeva lei ed altre persone. Inizialmente sembrava proprio trattarsi di una truffa: una proposta di matrimonio da parte di una persona benestante, e tutta una serie di aneddoti che in qualche modo, le avrebbero riportato una notorietà mediatica non indifferente.

C’è infatti stato un grande ritorno economico per la showgirl: un servizio fotografico importante per un evento speciale (come quello della prova del vestito da sposa per il matrimonio), ed anche il fatto che venisse pagata dalla tv  per le sue interviste inedite (tant’è che la Toffanin stessa, dichiara che la Prati non sia mai stata invitata a titolo gratuito nel programma).

Dopodiché, una volta che la situazione è sfuggita di mano, la cosa si è fatta seria. 

Infatti sempre secondo la Michelazzo, quando sono state scattate le foto false che ritraevano Mark di spalle con un cappellino rosso, la Prati era già consapevole che Mark non esisteva.

Ma l’ex agente di Pamela si tira fuori da tutta questa faccenda: confessa pubblicamente di non essere in alcun modo complice né delle poche ed enigmatiche foto o storie Instagram che ritraevano insieme la coppia, né tantomeno delle varie chiamate o prese di posizione indecifrabili da parte della diva del Bagaglino, in accordo con Pamela Perricciolo (ex agente dell’agenzia, la cui unica titolare è la stessa Eliana Michelazzo). 

È anche questo il motivo per il quale Eliana si ritiene espressamente vittima, tanto quanto Pamela Prati (se non di più), in quanto da buona manager, l’ha sempre sostenuta, mettendo la faccia davanti a milioni di persone, ed è sempre stata massacrata, pensando appunto che fosse giusto difendere contro tutto e tutti, l’amore e il matrimonio della sua assistita.

Disponendo di prove e messaggi apparentemente concreti, ha da sempre creduto che Mark esistesse. 

Per il momento tuttavia, non resta che aspettare il 2 febbraio, giorno nel quale le due ex agenti della showgirl dovranno presentarsi in tribunale, per mettere un primo punto sulla questione che ha tenuto gli spettatori incollati e sospesi per 3 anni.

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