Terremoti violentissimi in arrivo. Per gli scienziati non c’è altra spiegazione per questo fenomeno

Il titolo può sembrare allarmista, ma quello che stanno analizzando gli scienziati al largo della costa dell’Oregon, negli Stati Uniti, non sembra avere una spiegazione semplice e alimenta i timori che si stia avvicinando il Big One.

Il Big One, il terremoto della zona di subduzione di Cascadia, è ritenuto come il terremoto di più grande intensità mai sperimentato: si prevede che possa verificarsi prima o poi nel Pacifico nordoccidentale e, secondo alcune ardue stime, probabilmente entro i prossimi 100 anni.

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Un disastroso terremoto si sta avvicinando negli USA?

Ebbene, qualche giorno fa gli scienziati dell’Università di Washington hanno annunciato una nuova scoperta sulla stessa zona di subduzione: c’è una “perdita”.

Un presagio di sventura?

Naturalmente, qualsiasi elemento non spiegabile in una zona sotto stretta osservazione come quella non può che aver generato in moltissime persone l’impressione di trovarsi dinanzi a un vero e proprio presagio di sventura.

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Le notizie che arrivano dagli Stati Uniti sembrano essere poco rassicuranti

I social network hanno fatto il resto: nelle ore immediatamente successive alla notizia, Twitter è stato inondato di tweet che prevedevano un disastro imminente, paragonabile a un’eruzione del supervulcano di Yellowstone, e di previsioni secondo cui Los Angeles sarebbe stata spazzata via dalla mappa nel conseguente mega tsunami causato da uno spostamento globale del polo.

Ora, prima di proseguire nella lettura, chiariamolo subito: nessuno di questi scenari è supportato dalla scienza.

Cosa è accaduto nel fondale marino

Che cosa è però accaduto di vero nel fondale marino oggetto di studio?

A ricordarcelo è Evan Solomon, uno degli autori di questo studio, secondo cui c’è un fluido che viene rilasciato dalla zona di faglia, come una sorta di perdita di lubrificante. Non è una buona notizia, ha proseguito lo studioso, considerato che meno lubrificante significa che lo stress può aumentare e creare un terremoto molto dannoso.

Insomma, secondo questa teoria, la scoperta starebbe confermando che ci stiamo avvicinando a un inevitabile terremoto lungo la faglia di Cascadia, una lunghissima faglia che corre per quasi 1.000 km dalla California settentrionale fino alla Columbia Britannica, e che si trova a circa 120 km dalla costa del Pacifico, secondo l’Oregon Office of Emergency Management.

L’OEM afferma che c’è circa il 37% di possibilità che un terremoto di megatrasformazione di magnitudo 7.1+ in questa zona di faglia si verifichi nei prossimi 50 anni. Scosse di magnitudo inferiore sono invece molto comuni: sono circa 3.500 le scosse sismiche di magnitudo 2,5 o superiore che hanno interessato la zona di faglia della Cascadia al largo della costa dell’Oregon dal 1970…

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