L’intelligenza artificiale interviene anche sulla produzione del vino. Ecco come può aiutare

Tra le tante cose che l’intelligenza artificiale sembra poter fare, c’è anche quella di poter intervenire sulla produzione del vino per migliorare la sua qualità.

Ma in che modo l’intelligenza artificiale potrà presto permetterci di bere un calice di vino più prelibato di quello che sarebbe stato possibile ottenere in sua assenza?

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L’intelligenza artificiale può migliorare la produzione di vino

A raccontarlo è l’azienda vinicola Vilberti Barolo, che ha spiegato in che modo impiega soluzioni innovative che le permettano di mantenere una produzione di qualità, a prescindere dai cambiamenti climatici in corso.

Barolo ad intelligenza artificiale

A rivelare in che modo industria 4.0, intelligenza artificiale e vini della tradizione italiana si interfacciano è Claudio Vilberti, della terza generazione della società produttrice del Barolo, che invita a non farsi tradire dalle apparenze del termine industria 4.0.

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Le cantine saranno sempre più tecnologiche

Se applicata al mondo vitivinicolo, spiega Vilberti, l’innovazione serve a salvaguardare ed esaltare l’artigianalità di un prodotto che oggi, per i cambiamenti climatici e altri motivi, non si riesce più a fare come vorrebbero i produttori.

Insomma, l’intelligenza artificiale può aiutare a conservare il gusto della tradizione, fronteggiando con nuovi metodi gli ambienti e i contesti che cambiano.

L’innovazione in cantina

A Vergne, la cantina di Vilberti in costruzione è un esempio di tale innovazione. Al suo interno ci sono 10 fermentatori 4.0 da 7.000 litri ciascuno. Se all’apparenza sembrano dei cilindri in acciaio come tanti altri, in realtà questi dispositivi permettono di gestire un processo di vinificazione e post-vinificazione molto più efficace, con gestione e controllo informatizzato anche da remoto.

Di fatti, sensori, rotori di movimentazione interna e intelligenza artificiale sembrano poter agevolare il lavoro dell’enologo, supportandolo nelle proprie attività e nelle proprie decisioni.

Attraverso i dispositivi di gestione da remoto, ad esempio, si può intervenire 24 ore su 24 sulla cantina tramite pc o smartphone, e ricevere anche eventuali alert di sicurezza che consentono di intervenire prontamente nel caso in cui qualcosa non vada.

Un’agevolazione che, sostengono i produttori, permette di ridurre il tempo dell’azione umana dell’80%, con conseguente aumento della qualità generale.

Come se non fosse sufficiente, l’intelligenza artificiale può essere utile anche nella gestione dei dati e delle ricette, con l’algoritmo che può suggerire analogie tra annate. Non fornisce certo soluzioni pratiche e puntuali, ma può ricordare agli enologi le annate a cui ispirarsi, permettendo di comprendere quali azioni sia corretto replicare e quali magari non hanno fornito i dati attesi.

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