Anche se molti non ne fanno ancora uso, le sigarette elettroniche stanno diventando un abitudine per i fumatori: ma quali rischi possono comportare?
Le sigarette elettroniche sono sempre state protagoniste di argomenti molto caldi in Italia, anche se negli ultimi anni se n’è parlato sempre meno. Inizialmente, poco dopo la loro diffusione sul mercato europeo, c’è stato un vero e proprio boom di questo strumento che ha aiutato tante persone a smettere di fumare le classiche sigarette, ma a lungo andare anche per questa versione elettronica sono sorti i primi dubbi a riguardo: qual è la verità?
A primo impatto la sigaretta elettronica, come detto, sembrava una vera e propria rivoluzione per rallentare quantomeno la percentuale di fumatori in Italia che stava crescendo sempre di più; poi col passare degli anni anche per quanto riguarda questo oggetto sono saltati fuori studi e ricerche che hanno dimostrato che non è così sano come si pensava all’inizio: ma la verita, alla fine, qual è? Dopo anni di studi, ricerche scientifiche e pareri da parte dei medici siamo forse arrivati a una conclusione definitiva.
Le precisazioni da parte del Ministero della Salute
La questione della sigaretta elettronica in Italia è diventata così fondamentale e importante che lo stesso Ministero della Salute ha dedicato un’intera pagina sul sito ufficiale per parlare nel dettaglio di questo strumento, di come funziona e ovviamente degli eventuali rischi per la salute. Nonostante il grande clamore per la diffusione delle sigarette elettroniche, l’ISTAT ha riportato che solo il 2,4% della popolazione ne fa uso e sono principalmente giovani tra i 18 e i 24 anni, un dato che però è vistosamente aumentato nel corso degli anni.
Parlando in termini tecnici, la sigaretta elettronica non è altri che un dispositivo che permette alle persone di inalare un vapore aromatizzato fumando e aspirando come fosse una normale sigaretta. Gli aromi possono essere diversi e comprati separatamente in appositi punti vendita, ma ciò che molti non sanno è che comunque all’interno delle sostanze inalate c’è comunque la nicotina, composto organico che è responsabile della dipendenza da fumo di sigaretta.
Sigarette elettroniche: potenziali rischi per la salute
La nicotina, come detto, è il composto organico che è presente nelle sigarette classiche e che provoca il senso di appagamento nelle persone che fumano e che crea dipendenza. La sostanziale differenza tra una sigaretta elettronica e una classica è la presenza di tabacco e di tracce di catrame che nel dispositivo elettronico ovviamente non sono presenti.
Come tutte le sostanze, però, anche la nicotina fa male solo se inalata in grande quantità: quindi quanta nicotina c’è in una sigaretta elettronica rispetto a quelle classiche?
È stato dimostrato da diversi studi che in una singola sigaretta è presente circa 1 milligrammo di nicotina, mentre nelle sigarette elettroniche il valore è compreso tra 6 e 20 mg di questa sostanza, quindi in generale possiamo dire che “svapare” un’intera sigaretta elettronica equivale e a fumare un pacchetto intero di sigarette classiche.
Il Comitato scientifico della Commissione europea nel 2021 ha avviato una ricerca riguardo i danni effettivi della sigaretta elettronica e ha appurato che possono esserci dei rischi di danni moderati sia per le vie respiratorie che per il sistema cardiovascolare, però ovviamente dipende anche dalla frequenza con la quale una persona fuma.