Nel corso degli anni sempre più italiani si sono avvicinati al mondo dell’osteopatia al fine di conseguirne tutti i principali benefici.
È ben noto, infatti, come l’osteopatia sia utilizzata per affrontare numerosi problemi di salute, e che paziente di ogni età (dai bambini agli anziani) stiano sperimentando con successo gli studi degli osteopati.
Non tutti sanno, però, che l’osteopatia può essere utilizzata anche per fronteggiare alcuni sintomi a carico dell’apparato gastrointestinale in maniera efficace. Ma in che modo?
Perché l’osteopatia è utile all’apparato gastrointestinale
Le problematiche gastrointestinale sono numerose e la maggior parte degli italiani ne soffre in maniera più o meno lieve. Numerose e eterogenee possono essere le cause.
Ebbene, l’osteopatia può intervenire dinanzi a tale quadro sintomatico trattando le strutture del corpo e favorendone le funzioni che, spesso, per diversi motivi possono finire con l’alterarsi.
Lo stesso può naturalmente avvenire nei confronti dello stomaco che, sospeso a legamenti e fasce, può subire dei cambiamenti in grado di determinare problemi di varia natura.
In questo contesto l’osteopata, utilizzando delle tecniche viscerali, favorisce la mobilità e la motilità dell’organo, oltre che la sua circolazione sanguigna. Mediante la mobilizzazione dei tratti cervicali e dorsali, così come della meccanica respiratoria diaframmatica, può modificare le pressioni addominali e toraciche, conferendo il giusto equilibrio a questa parte del corpo.
Numerosi sono i disturbi che in questo modo possono essere trattati, come il reflusso gastro esofageo, le difficoltà di digestione, la gastrite.
Guai, però, a pensare che l’osteopata possa intervenire su situazioni gravi, che richiedono ben altri interventi medici. Insomma, l’osteopatia può fare ben poco contro ulcere gastriche e problematiche genetiche, per affrontare le quali consigliamo di ricorrere tempestivamente al proprio medico di fiducia.
Voi che ne pensate? Avete mai provato l’osteopatia? Come vi siete trovati?